Nel 1938, dopo il classico tirocinio effettuato nella bottega di un legnaiolo e una breve parentesi americana, Angelo, capostipite e maestro di una comunità di falegnami, inizia la propria attività in una piccola bottega di Santa Margherita di Lucca.
Agli inizi degli anni '50 costruisce la nuova bottega e tra i numerosi ragazzi che la frequentano c'è anche il figlio maggiore Giuseppe che, sotto l'attento sguardo di Angelo, conduce la bottega per anni fino a lasciarla, a sua volta, nelle mani del figlio Claudio, che oggi ne è titolare.
Si continua a chiamare bottega, questo laboratorio, ormai mutato rispetto a quello del 1938 e dove, purtroppo, si sono persi il profumo della colla messa a scaldare a bagnomaria e il dolce suono del truciolo che fioriva dalla pialla ben affilata, ma dove il lavoro viene effettuato con lo stesso amore e pazienza di allora.
Si continua a chiamare bottega perché dal '38 in poi, vi si sono sempre realizzati prodotti mai ripetitivi ma l'uno diverso dall'altro e si è sempre lavorato su commissione dei singoli clienti e su disegno dei più esigenti architetti e designers.
Agli inizi degli anni '50 costruisce la nuova bottega e tra i numerosi ragazzi che la frequentano c'è anche il figlio maggiore Giuseppe che, sotto l'attento sguardo di Angelo, conduce la bottega per anni fino a lasciarla, a sua volta, nelle mani del figlio Claudio, che oggi ne è titolare.
Si continua a chiamare bottega, questo laboratorio, ormai mutato rispetto a quello del 1938 e dove, purtroppo, si sono persi il profumo della colla messa a scaldare a bagnomaria e il dolce suono del truciolo che fioriva dalla pialla ben affilata, ma dove il lavoro viene effettuato con lo stesso amore e pazienza di allora.
Si continua a chiamare bottega perché dal '38 in poi, vi si sono sempre realizzati prodotti mai ripetitivi ma l'uno diverso dall'altro e si è sempre lavorato su commissione dei singoli clienti e su disegno dei più esigenti architetti e designers.